Da ben cinque anni ormai, PES si è sentito superiore alla FIFA in campo. Se non ci credi, non hai giocato a PES da quando tutti lo chiamavano ancora Pro Evo, nel 2006. È un dato di fatto. Anche per il 2020 sono tante le novità che potrebbero portare a ridurre i gap con il corrispettivo FIFA.
I problemi di PES rispetto a FIFA
Il problema di PES, naturalmente, è che manca la potenza di fuoco delle licenze per competere con il colosso di EA. I tentativi dell’editore Konami di affrontare queste difficoltà hanno portato a elaborare un obiettivo a lungo termine per la serie – ottenendo il Manchester United come un vero e proprio club partner. In questo modo, a partire dalla scansione 3D di ogni giocatore, fino alla presentazione perfetta dell’Old Trafford, il titolo della Konami tenta di recuperare terreno da FIFA, anche se una delle star maggiormente pubblicizzate è Scott McTominay.
Ma questi gesti simbolici, come anche le partnership equivalenti negli anni precedenti con club come l’Arsenal, Fulham, Inter e Barcellona non sono de veri e propri indicatori di cambiamento. Nonostante questi gesti – soprattutto nel caso del Manchester Utd – siano simbolicamente importanti, non sono essenziali: i giocatori si preoccupano di più di avere interi campionati con licenza, anche se non sono così tanto dettagliati come questi tanto celebrati club partner. E, in ogni caso, anche gli appassionati di PES non si fermano di fronte all’assenza di licenze, sapendo che possono modificare tutto come vogliono.
Tutti i miglioramenti in PES 2020
Il gioco, nonostante siano state messe a disposizione soltanto alcune ore per provarlo, è già sorprendentemente diverso dal gioco dell’anno scorso. Il cambiamento più notevole quando si inizia per la prima volta una partita è la nuova angolazione della telecamera, che mira a fornire un’esperienza più vicina a ciò che siamo abituati a vedere su Sky Sports. Funziona molto bene, anche se all’inizio è abbastanza disorientante.
La seconda grande caratteristica da notare è come siano apparse scarse le difese dell’IA. Le linee posteriori sembravano spingere verso l’alto in modo aggressivo, lasciando enormi spazi vuoti da sfruttare. Utilizzando giocatori veloci o bravi nelle sponde si può subito mettere in difficoltà l’organizzazione dell’intelligenza artificiale, anche se con giocatori reali il problema potrebbe non sussistere.
Sul movimento di gioco e palla, le migliorie hanno rallentato ancora una volta, e nonostante questo fosse una volta un cambiamento rinfrescante – portando la velocità di gioco di PES a rendere la serie più realistica e allo stesso tempo più soddisfacente – ora è arrivato al punto in cui le cose stanno iniziando a sentirsi un po’ pigre. Le animazioni sono belle, ma il loro completamento richiede molto tempo. Molti di questi problemi possono essere risolti prima del lancio del gioco, ma la meccanica appare essere ancora molto difficile da gestire, rispetto a un FIFA che appare molto più dinamico.
Anche l’estetica fuori campo di PES è stata rielaborata, con menu dall’aspetto nuovo che erano, bisogna essere sinceri, molto necessari. Tutto sembra un po’ più fluido, il che aiuta sicuramente nell’impatto commerciale del gioco, a dimostrazione che il team di editing ha ben lavorato in questo campo.
È difficile farsi un’idea reale di una partita di calcio in sole tre partite brevi di accesso anticipato, dato che sia PES che FIFA (e altri come Football Manager) si giocano ripetutamente nel corso dell’anno, con così tanta profondità nascosta sotto la superficie del campo da scoprire man mano. Ad ogni modo, però, si è rimasti un po’ delusi da quello che si è visto finora, anche se le possibilità di miglioramento prima del lancio ufficiali sono tante e molto dipende anche dalla capacità del giocatore di adattarsi a dinamiche di gioco diverse. Per questo, si può essere cautamente ottimisti sul nuovo PES 2020. PES 2020 sarà lanciato per PS4, Xbox One e PC il 12 settembre. Una demo uscirà il 30 luglio.